Ogni famiglia della zona si recava con sacrificio al vallone di Candriano per raccogliere la sabbia e trasportarla, con il proprio asino, sul luogo della cappella in costruzione. Alcuni uomini capaci, andavano in giro a procurarsi le pietre necessarie per la calce, altri ne scavarono le fondamenta. La chiesa sorge attualmente su un’antica struttura di inizio ‘900. In seguito al sisma del 1980 è rimasta priva di copertura e solo recentemente è stata restaurata. In fondo vi è un altare in marmo recante alcune lettere incise e la data 1921; nell’abside vi è la nicchia del santo. La facciata col timpano è in pietra e sul portale in travertino vi è una finestra ovale. Sull’architrave è incisa quest’iscrizione: “Questo tempio a S. Vito martire eretto con obolo dei fedeli di questa contrada sul suolo offerto da Giuseppe Iorio”. La festa di San Vito ha le sue usanze e tradizioni: il giorno della vigilia da più di 80 anni si avvia la consueta processione preceduta dalla statua del Santo e da una fanfara di musicisti.